Chiarimento dovuto anche se non gradito
"Può accadere che le contribuzioni non bastino a coprire tutte le spese sopportate, allora viene chiesto alle varie congregazioni di contribuire. In che proporzione? Chiaramente in base alla grandezza delle congregazione, non si può pensare che una piccola congregazione di 30-40 proclamatori contribuisca come una grande congregazione di 130-140 proclamatori, dunque viene fatta una suddivisione puramente indicativa per fare in modo, come dice la Bibbia: "che mediante un’uguaglianza il vostro avanzo supplisca proprio ora alla loro indigenza, perché il loro avanzo pure supplisca alla vostra indigenza, affinché ci sia un’uguaglianza. Come è scritto: “Chi aveva molto non ebbe di più, e chi aveva poco non ebbe di meno”" (2 Co 8,14-15).
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Il link è stato fornito da Informatore ed io sono andato a vedere cosa scrivono.
Su alcune cose sono in accordo, ma su quanto sopra no, e non lo sono per esperienza personale.
Sono stato responsabile della contabilità alle assemblee speciali di un giorno, come a quelle di Circoscrizione e quelle di Distretto.
Detto questo, per quanto riguarda la circoscrizione di cui facevo parte, le cose non stavano come sopra scritto.
(a proposito di Barnabino, questo nome, in quegli anni di cui parlo, era oggetto di discorsi ironici e sarcastici fra gli anziani preminenti del Distretto.Io non sapevo e non volevo neppure sapere chi fosse tale Barnabino. Guarda caso oggi mi imbatto i tale nome!
Che sia la medesima persona?)
Riprendiamo-
Le contribuzioni sono sempre state moolto superiori alle spese, tanto che la rimanenza, o parte d'essa, veniva inviata alla congregazione centrale. Per cui le quote pro/capite (cioè relative al n° dei proclamatori delle singole congregazioni) versate dalle congregazioni non erano dovute a scarsità di contribuzioni alle assemblee.
La proposta relativa alle rispettive somme da inviare e trattenere erano prese dal comitato della sala Assemblee con il sorvegliante dell'assemblea che poi la proponeva agli anziani i quali confermavano per alzata di mano.
A volte la proposta agli anziani l'ho fatta pure io in qualità di sorvegliante dell'assemblea, per cui conosco abbastanza la materia della discussione.
Le contribuzioni raccolte durante l'assemblea dalle cassette delle contribuzioni non avevano nulla a che fare con le quote pro/capite.
All'inizio le contribuzioni pro/capite venivano raccolte mediante la contabilità dell'assemblea ed in contanti o con assegno bancario.
In seguito, avendo tutte le congregazioni provveduto ad aprire un c.c., venivano raccolte solo con assegno bancario; ancora in seguito venivano versate direttamente al responsabile dell'assemblea (quote pro/capite).
Come ho pure specificato in altro post, le congregazioni non erano obbligate a versare l'importo stabilito, se non potevano (difficoltà economiche dovute ad altri impegni economici), ma poi arrivava in congregazione il solito CO ottuso che invece lo pretendeva.
Fosse dipeso da me, in quelle circostanze, il CO se ne sarebbe andato senza aver ottenuto nulla.
Questo è quanto avveniva nella circoscrizione a cui aderivo e nelle altre circoscrizioni di quel distretto.
Fare affermazioni diverse significa o
non sapere o negare volutamente la realtà di quegli anni.
Molte cose i cari TcD non sanno di certe faccende, anche economiche, chiunque essi siano.
Oggi non so come avviene il tutto; non ci sono più!
Tengo a precisare che non sono stato rimosso da anziano, ma ho dato io le dimissioni anche se volevano farmele ritirare.
Non sono più un TcD non perché ho commesso qualche reato descritto nella bibbia, ma perché non condividevo delle scelte e dei modi di operare della congregazione e dell'organizzazione e me ne sono andato.
Tanto dovevo e tanto ho scritto.